ciana
s. f. [dal nome proprio della protagonista, una giovane ricca e ignorante, del melodramma Madama Ciana (abbrev. di Luciana) di A. Valle, rappresentato a Roma nel 1738], tosc. – Donna del popolo, grossolana, sguaiata e pettegola: senza il mio amore, bella come sei saresti diventata lo stesso una ciana (Pratolini). È voce tipicamente fior., ma nota e usata anche in altre zone della Toscana (in roman., non com., donna vana, vestita e adornata con cattivo gusto).