cibo-Frankenstein
(cibo Frankentstein, cibo di Frankenstein), loc. s.le m. (iron. spreg.) Cibo transgenico, le cui materie prime hanno subìto un’alterazione del patrimonio genetico, mediante manipolazioni di laboratorio. ◆ [tit.] [Tony] Blair ferma il cibo-Frankenstein [testo] Il «cibo di Frankenstein», cioè prodotto con innesti e modificazioni genetiche, potrebbe essere sospeso per tre anni in Gran Bretagna, in attesa che la scienza veda più chiaro nei rischi che corrono gli uomini che lo mangiano e l’ambiente in cui cresce. (Antonio Polito, Repubblica, 16 marzo 1999, p. 1, Prima pagina) • Solo quattro italiani su cento sono persuasi che il mondo nuovo sia un disastro. I sondaggi e i focus group (commentati da Maria Laura Rodotà e Maria Teresa Crisci) rivelano un’Italia segreta, che il fracasso del dibattito in corso non sa percepire: colta, misurata, ragionevole. [...] Che vuol saperne di più sulle biotecnologie, ma non le scambia per «cibi Frankenstein». (Gianni Riotta, Stampa, 12 luglio 2001, p. 1, Prima pagina) • Se 20 anni fa la Ue avesse adottato un «codice di buona condotta» sugli Ogm approvato due settimane fa, il mais e la soia transgenica non sarebbero diventati il cibo di Frankenstein. (Roberto La Pira, Sole 24 Ore, 21 febbraio 2008, Nòva24, p. 3).
Composto dal s. m. cibo, dalla prep. di e dal nome proprio Frankenstein, ricalcando l’espressione ingl. Frankenstein food.
Già attestato nel Corriere della sera del 6 luglio 1992, p. 12, Esteri (Stefano Cingolani).
V. anche cibo genetico, Frankenstein-food.