cicala
(ant. cicada) s. f. [lat. tardo cicala, class. cicada]. – 1. Insetto della famiglia cicadidi (Lyristes plebejus), lungo circa 30 mm, di colore nero con macchie gialle, e ali trasparenti con nervature gialle, che presenta una vita ninfale particolarmente lunga (può durare tre o quattro anni) e i cui maschi emettono, nelle ore calde dei mesi estivi, il caratteristico stridio. 2. fig. Chi chiacchiera continuamente e in modo noioso (cfr. cicalare); locuz. grattar la pancia (o il corpo) alla c., provocare qualcuno a parlare. 3. estens. a. Avvisatore elettroacustico (detto anche cicalino), il cui suono, anziché essere squillante come quello del campanello elettrico, è ronzante e ricorda lo stridio dell’insetto. b. region. Battola. c. region. Molletta con cui si tengono sospesi i panni messi ad asciugare. d. Nell’attrezzatura navale del passato, anello di ferro (anche cigala o cigalla) disposto all’estremità superiore del fuso dell’ancora per unirla, mediante il maniglione, alla sua catena; oggi, l’estremità superiore del fuso nel cui apposito foro (occhio della c.) si collega il maniglione della c. per unire l’ancora alla sua catena. 4. Ornamento della testa portato dagli Ateniesi ricchi prima della guerra peloponnesiaca e dai combattenti di Maratona, consistente probabilmente in un fermaglio o filo d’oro a spirale per reggere le ondulazioni dei capelli o il ciuffo posteriore (era chiamato dai Greci τέττιξ, o χρύσεος τέττιξ, propr. «cicala d’oro»). 5. C. di mare, nome comune di varî crostacei marini delle famiglie scillaridi, squillidi, ecc. ◆ Dim. cicalina, cicalino m. (v.), cicalétta; pegg. cicalàccia.