ciccidi
ciccidì (cicidì), s. m. e agg. inv. Trascrizione della realizzazione fonetica della sigla Ccd, Centro cristiano democratico, partito politico costituitosi a Roma il 18 gennaio 1994; appartenente o sostenitore del Ccd. ◆ Il ciccidì Pier Ferdinando Casini sottoscrive. E il gioco del «pari siam di fronte alla storia» è fatto. (Manifesto, 12 novembre 2000, p. 4, Politica) • otto anni fa quando lei, [Pier Ferdinando] Casini e [Francesco] D’Onofrio, per la prima volta nella storia usciste dalla Dc, eravate isolati e derisi, vi chiamavano i ciccidì-coccodè... «È vero ci sbeffeggiavano e in quel tempo il futuro era ignoto. Fu una scelta drammatica. Nei giorni della decisione io e Casini ci vedevamo da me e ci facevamo coraggio a vicenda. Ricordo le sollecitazioni e anche qualche intimidazione. E ricordo quando andammo a Palermo al processo Andreotti: oggi solidarizzano tutti, allora il Ppi non disse nulla» [Clemente Mastella intervistato da Fabio Martini]. (Stampa, 6 dicembre 2002, p. 9, Interno) • Si pensi al Gay Pride. Più che un semplice spettacolo, una visione, un flusso di visioni, alcune oniriche. […] Prima dell’evento, che coincideva con l’Anno Santo 2000, l’onorevole cicidì [Mario] Baccini organizzò una pubblica proiezione davanti al giornalaio di piazza Colonna per mostrare l’imminente sacrilegio che attendeva la Città Eterna. (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 10 marzo 2007, p. 10, Politica).
Già attestato nella Repubblica del 6 aprile 1994, p. 9 (Alessandra Longo).