ciccidino
(cicidino), s. m. e agg. Appartenente o sostenitore del Centro cristiano democratico; a esso relativo. ◆ Un problema fonetico ancora maggiore pongono le altre due formazioni cattoliche del centro-destra. I simpatizzanti del Ccd dovrebbero essere i «cicidini», un suono con cui -- ci perdoni l’onorevole [Pier Ferdinando] Casini -- si possono chiamare soltanto due gattini sperduti. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 8 aprile 1998, p. 7, Politica) • Per il resto, rivela [Matteo] Brigandì, «ci sono un sacco di cause incrociate fra leghisti, forzisti, ciccidini e uomini di An. Non ne ho ancora parlato con Umberto [Bossi], ma è scontato che l’accordo politico dovrà essere anche giudiziario. Cancellando tutte le denunce». (Repubblica, 27 gennaio 2000, p. 8, Politica) • Scrisse una volta Marco Follini, in veste di politologo, che la dc era finita, ma i democristiani niente affatto. Bene: questo Michele Iorio, trionfatore del Molise ritornato bianco, testimone della più incredibile e simultanea vittoria cicidina, cidiuna e democratica europea, sembra che abbia addirittura la faccia, placida e dura, del democristiano. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 14 novembre 2001, p. 14, Interno).
Derivato dal deacronimico ciccidì con l’aggiunta del suffisso -ino2.
Già attestato nella Repubblica del 27 settembre 1996, p. 26, Cronaca (Mario Reggio).