cifoplastica
(chifoplastica), s. f. Metodica chirurgica minimamente invasiva impiegata per il rimodellamento di vertebre lesionate o fratturate. ◆ Careggi all’avanguardia nella neurochirurgia spinale: tecnicamente si chiama «cifoplastica», significa per un paziente con una frattura ad una o più vertebre, derivanti da osteoporosi o altra causa traumatica essere in piedi guarito a 24 ore dall’intervento. Nella vertebra fratturata si inserisce una cannula da cui fuoriesce, gonfiandosi, un palloncino che «distende» la vertebra: nella cavità creatasi si inietta cemento acrilico. (Repubblica, 16 gennaio 2003, Firenze, p. V) • «La cifoplastica o chifoplastica -- spiega ancora [Luigi] Giglio -- è una procedura di recente avvento che rispetto alla vertebroplastica consente di effettuare un rimodellamento del corpo vertebrale fratturato, mediante l’uso di particolari dispositivi che, inseriti sempre in maniera mininvasiva, rialzano la vertebra danneggiata». (Libero, 4 febbraio 2005, p. 25) • Entrambe si eseguono in anestesia locale e durano pochi minuti. Ma rispetto alla vertebroplastica, la cifoplastica offre in più l’opportunità di ristabilire la conformazione anatomica che la vertebra aveva prima di subire la frattura. Nella cifoplastica, l’iniezione di cemento è infatti preceduta dall’inserimento di un palloncino, che si gonfia all’interno della vertebra, rialzandola e creando al contempo una camera che accoglierà il materiale che consoliderà l’osso. (Corriere della sera, 3 giugno 2007, p. 55).
Adattato dall’ingl. kyphoplasty.
V. anche vertebroplastica.