cimbalo
cìmbalo s. m. [dal lat. cymbălum: v. cembalo]. – 1. ant. e poet. Cembalo (sorta di tamburello): Scoteano lieve il c. sonoro (Pascoli). 2. Con accezione recente, il piatto metallico del gong e sim. 3. Locuz. fig., in cimbali, o in cembali, in cimberli (dalle parole del salmo 150 «in cymbalis bene sonantibus» divenute proverbiali), nelle frasi: essere, andare in c., manifestare in atti e parole grande allegria, spec. dopo aver bevuto: ma quando andava in c., dall’obliquità del suo sguardo scagliava certe saette catarifrangenti che mi si conficcavano nella coda dell’occhio (Maurizio Maggiani); dare in c., perdere il cervello; avere il capo in c., essere una testa sventata; essere col capo in c., pensare ad altro, esser distratto.