cinghiale
(pop. tosc. cignale, ant. cinghiare e cinghiaro) s. m. (f. cinghiala o cinghialéssa, pop. tosc. cignala, tutti poco com.) [lat. (porcus) singularis «porco che vive solitario», incrociato con cinghia per la fascia di setole bianco-giallognole che ha intorno al collo]. – 1. Genere di mammiferi suini, che comprende 4 specie e numerose sottospecie. Il rappresentante tipico è il c. comune (lat. scient. Sus scrofa), frequente in molte località del Belgio, della Francia, dell’Italia e della Germania, dove è ricercato per le carni molto apprezzate; tarchiato, con testa lunga e stretta, orecchi eretti, rivestimento brizzolato di nero e grigiogiallastro, alto quasi un metro, si muove velocemente e può compiere lunghi percorsi; ha abitudini notturne e vive in branchi. Vanno inoltre ricordati il c. barbato (Sus barbatus) che abita Borneo, Sumatra, alcune isole vicine a queste e alcune delle Filippine; il c. maremmano (Sus scrofa majori) dell’Italia centr., poco più piccolo del cinghiale comune; il c. sardocorso (Sus scrofa meridionalis) che, quasi con certezza, è un piccolo maiale rinselvatichito; il c. verrucoso (Sus verrucosus), vivente a Giava. 2. a. La carne del cinghiale macellato: un cosciotto di c.; spalla di c. in agrodolce; prosciutto, salsicce di cinghiale. b. La pelle conciata dell’animale ucciso (pesante e morbida, bucherellata da fitti pori), con cui si fanno borse, borsette, cinture e spec. guanti. 3. C. nano, piccolo cinghiale (lat. scient. Sus salvanius) di circa 30 cm di altezza alla spalla, con coda corta e tre paia di capezzoli, che abita la zona boscosa dell’Himalaya orientale. 4. Pesce cinghiale, pesce della famiglia caproidi (Capros aper), detto anche pesce tamburo, lungo fino a 16 cm, comune sui fondi rocciosi e corallini nel Mediterraneo e nell’oceano Atlantico orientale: ha corpo fortemente appiattito, di colore rosso bruno, con bocca estroflessibile che ricorda quella dei maiali. ◆ Dim. cinghialétto, cinghiale giovane: filetto di cinghialetto al barolo; meno com. il dim. cinghialino e l’accr. cinghialóne; tra dim. e accr., poco com., cinghialòtto (tutti anche nelle varianti cignalétto, ecc.).