cinquantunista
s. m. e f. e agg. Chi o che ha un contratto di lavoro che assicura almeno cinquantuno giorni lavorativi all’anno. ◆ Passati i 51 giorni, il cinquantunista ha diritto alla disoccupazione ed eventualmente anche agli assegni familiari. Il fenomeno dei cinquantunisti rappresenta ormai oltre il 30% degli operai a tempo determinato e investe anche il mercato delle giornate. (Sole 24 Ore, 11 febbraio 2000, Agrisole, p. 19) • La commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana, ieri, ha dato il via libera ai fondi per gli operai «cinquantunisti». […] E a proposito degli operai forestali, [Gaetano] Pensabene ha lanciato una proposta, in particolare per i «cinquantunisti». In pratica, la Uil punta a elevare da 51 a 78 le loro giornate di lavoro per garantire la previdenza ai lavoratori. (Sicilia, 25 ottobre 2001, p. 16, Sicilia Cronache) • Gente di mezza età che in un precariato durato decenni partirono braccianti e poi, secondo il numero delle giornate del loro contratto a termine, furono cinquantunisti, centunisti, centocinquantunisti, ma per il resto dell’anno si arrabattavano come potevano. (B. Gual., Giornale, 11 dicembre 2004, p. 15, Cronache).
Derivato dall’agg. cinquantuno con l’aggiunta del suffisso -ista.