circostante
(ant. circonstante) agg. e s. m. [dal lat. circumstans -antis, part. pres. di circumstare «stare intorno»]. – 1. a. agg. Che sta intorno e vicino: l’aria c., i popoli c.; soprattutto di luoghi: le colline c., la c. pianura. b. Come s. m., solo al plur., i c., le persone che stanno intorno: i c. approvarono le sue parole; anche fig.: operò efficacemente su i circostanti e i contemporanei (Carducci). 2. s. m. In grammatica strutturale e generativa, nome (fr. circonstant) con cui vengono indicati i complementi, costituiti da un sintagma preposizionale o da un avverbio, i quali indicano le circostanze (locali, temporali, modali, ecc.) nelle quali un’azione si svolge, per cui si hanno circostanti di luogo (per es., «vado in ufficio»), di tempo («tornerò domani», opp. «giovedì»), di modo («lo faccio di malavoglia» o «malvolentieri»), ecc. Corrispondono a quelli che nella grammatica tradizionale sono detti complementi circostanziali.