cisti
(o ciste; meno com. cìstide) s. f. [dal lat. mediev. cystis, gr. κύστις -εως o -ιδος «vescica»]. – 1. In medicina, cavità abnorme, in genere rotondeggiante, munita di pareti proprie, congenita o acquisita, a contenuto solido, semisolido o liquido. In partic., c. sierosa, contenente liquido sieroso, fluido, chiaro; c. parassitaria, dovuta a speciali parassiti (cestodi), comuni all’uomo e agli animali, che si annidano nei tessuti (fegato, polmoni, cervello) allo stadio larvale; c. sebacea, formazione cistica di varia grandezza, contenente sebo, che si produce in corrispondenza di una ghiandola sebacea per occlusione del suo sbocco; c. ovarica, a carico dell’ovaio. 2. In zoologia: a. Lo stesso che forma cistica (v. cistico). b. Stadio della vita di vermi parassitarî (trematodi, cestodi), che si intercala nel loro ciclo biologico.