citta allargata
città allargata loc. s.le f. Nucleo urbano che comprende il centro storico di una città e si estende ai quartieri che presentano i caratteri di un’urbanizzazione consolidata; comprensorio territoriale che riunisce più centri abitati che tendono a aggregarsi, per pianificare più razionalmente la gestione del territorio e dei servizi comuni. ◆ Nell’intervista di domenica il sindaco [Walter] Veltroni ha messo con esattezza un punto fermo: non si tocca la cosiddetta «ansa barocca», non si interviene in generale nel centro storico, si interviene con progetti di qualità nella cosiddetta «città allargata» (la Roma di [Ernesto] Nathan per intenderci) e ancor più nelle disgraziate periferie -- anche quelle «firmate» purtroppo -- dove la vita individuale e collettiva rimane spesso scadente. (Vittorio Emiliani, Corriere della sera, 10 maggio 2004, p. 47, Cronaca di Roma) • Si creano «città allargate» (dove -- finalmente! -- può nascere la «società civile» meridionale) che debbono trovare nei PIS e PIT una delle occasioni per progettare un «federalismo comunale» che possa giungere al cuore dei problemi di una società scossa, «tellurizzata» dalle problematiche «globali» che risucchiano qualunque rivendicazionismo campanilistico. (Egidio Pani, Gazzetta del Mezzogiorno, 22 novembre 2004, p. 7, Puglia & Basilicata) • «L’obiettivo -- spiega l’assessore all’Urbanistica, Ludovico Abbaticchio -- è lo sviluppo del territorio, ma anche e soprattutto il rispetto dell’ambiente e il coordinamento con i trasporti, a partire dal nuovo nodo ferroviario». In questo senso i nuovi strumenti urbanistici dovranno prima di ogni cosa avviare una stretta collaborazione con l’area metropolitana, avviando così un piano per i trasferimenti nell’ambito della città «allargata». (Paolo Viotti, Repubblica, 3 aprile 2008, Bari, p. IV).
Composto dal s. f. città e dal p. pass. e agg. allargato.