citta digitale
città digitale loc. s.le f. Insediamento urbano che dispone di tecnologie e collegamenti telematici mediante i quali i cittadini possono partecipare a reti civiche e usufruire di informazioni e servizi erogati dall’amministrazione. ◆ Che cosa ci vorrebbe d’altro per fare di Milano una vera «città digitale»? In primo luogo ci vuole molta più alfabetizzazione al computer e molta promozione a livello di piccole imprese, le più riluttanti a lavorare on-line. La costruzione di una effettiva «città digitale» non può che essere fra le priorità di Milano e i presupposti non mancano. (Franco Morganti, Corriere della sera, 11 agosto 2004, p. 45, Cronaca di Milano) • Niente paura. I lavoratori delle «città digitali» dell’Europa di domani non saranno una specie rara che vivrà in contesti urbani dominati da una tecnologia ipertrofica e da lontane élite tecnocratiche. Ad assicurarlo è André Jean-Marc Loechel che segue da tempo l’evoluzione di un centinaio di città del Vecchio continente ad alto quoziente tecnologico, nella sua veste di presidente della «Rete europea delle città digitali». (Daniele Zappalà, Avvenire, 30 novembre 2005, p. 17, Dossier) • Divenuta sindaco, [Marta Vincenzi] ha subito fatto cose un po’ di rottura, tipo: dichiarare che i dirigenti ds non l’hanno votata; varare a tempo record una giunta poco rispettosa del manuale Cencelli; dare agli assessorati nomi strani, come «Città sostenibile, energia e ciclo dei rifiuti», «Città sicura, riordino vigilanza urbana», «Riordino società partecipate e città digitale» (la parola riordino ricorre, ma non è una fissazione da casalinga); nominare Renzo Piano «chief advisor» per il piano regolatore (Stefania Miretti, Stampa, 7 giugno 2007, p. 12, Interno).
Composto dal s. f. città e dall’agg. digitale.
Già attestato nel Corriere della sera del 6 ottobre 1995, p. 48, Lombardia (Camillo Facchini).