click-through
s. m. inv. Attivazione di un dispositivo di puntamento, come il mouse, che consente all’utente della rete telematica di collegarsi direttamente a un sito connesso con la pagina web che sta consultando; per estensione, il numero dei contatti stabiliti con un sito web. ◆ Un altro fattore per mezzo del quale le new company sono valutate è costituito dal click-through, ovvero dal numero di visitatori che giornalmente «visitano» un sito. (Sole 24 Ore, 10 aprile 2000, p. 33, Manager & Impresa) • L’idea era che, se accattivanti e ben posizionati, i banner si garantivano una buona percentuale di «click-through» (letteralmente, «cliccare attraverso») portando i potenziali clienti a visitare le vetrine virtuali delle aziende che rappresentavano. Oggi, il tasso di click-through dei banner pubblicitari sui portali è crollato sotto lo 0,1 per cento. (Stampa, 30 giugno 2001, Tuttolibri, p. 11) • «Le percentuali di click-through -- precisa [Daniele] Contini riferendosi al numero di navigatori che interrompe la navigazione per approfondire il messaggio dell’inserzionista -- tornano […] a salire a livelli del 5 o 6%, contro la media dell’1% dei banner». (Andrea Lawendel, Corriere della sera, 15 luglio 2002, p. 22, Economia).
Dall’ingl. click-through, a sua volta composto dal v. intr. to click (‘cliccare, fare clic’) e dalla prep. through (‘in, attraverso’).
Già attestato nella Repubblica del 10 febbraio 1997, Affari & Finanza, p. 21 (G. D. M.).