clonare
v. tr. [der. di clone] (io clóno, ecc.). – 1. In biologia, riprodurre per clonazione: esperimenti per c. anfibî, o mammiferi. 2. a. Con uso fig., nel linguaggio dell’informatica, produrre una serie di copie identiche di un elemento di hardware o di software, con partic. riferimento ai calcolatori costruiti come imitazioni di altri di maggiore valore intrinseco e commerciale (ciascuna copia così ottenuta è detta clone). b. Con ulteriore estensione, imitare pedissequamente un modello, o riprodurlo in forma identica, con le medesime caratteristiche: c. un soggetto, un testo, un libro; pellicole, canzoni clonate; talvolta anche con uso scherz.: questo ragazzo ha clonato suo padre. 3. Riprodurre il codice identificativo di un bene o di un servizio, di solito contenuto in un supporto magnetico o elettronico, per poterlo utilizzare a danno del legittimo titolare: c. un telefonino, sfruttare illegalmente l’utenza telefonica ad esso associata; c. una carta di credito; anche, contraffare in varie maniere un prodotto commerciale, spacciando un esemplare per un altro: c. un’automobile. ◆ Part. pass. clonato, anche come agg.: il mercato è stato invaso da un’ondata di carte di credito clonate.