colare2
colare2 v. tr., ant. letter. – Onorare, venerare. Fu così interpretato concordemente dagli antichi commentatori il passo di Dante (Inf. XII, 120): Colui fesse in grembo a Dio Lo cor che ’n su Tamisi ancor si cola, intendendo colare come der. del lat. colĕre con mutamento di coniugazione; ma alcuni commentatori moderni preferiscono leggere ancor sì cola, cioè «ancora gronda (sangue)», intendendo il verbo come una forma del colare precedente, con sì rafforzativo. Col sign. di «onorare, venerare» il verbo è stato poi usato da Michelangelo: L’alma, che teme e cola Quel che l’occhio non vede, Come da cosa perigliosa e vaga, Dal tuo bel volto, Donna, m’allontana (nel madrigale «Perché l’età ne ’nvola»); ma si tratta evidentemente di una reminiscenza dantesca, che prova soltanto che Michelangelo, nell’interpretazione del passo di Dante, concordava con gli antichi commentatori.