collaterale
agg. [dal lat. tardo collateralis, comp. di con- e latus -tĕris «fianco»]. – 1. Che è o sta a lato, di fianco, in senso proprio. In partic.: a. In botanica, di organi posti l’uno di fianco all’altro (per es., le gemme di alcune monocotiledoni); fascio c., quello nel quale il libro e il legno della pianta sono a contatto per un solo lato, al contrario di quanto avviene nei fasci concentrici. b. In anatomia, di formazioni che seguono il decorso di altre: arterie c.; circolazione c., quella che si stabilisce attraverso i rami collaterali di un’arteria. c. fig. Che si fa, o avviene, o si sviluppa insieme con altro, parallelamente ad altro, come fatto o fenomeno concomitante e, spesso, secondario: manifestazioni, effetti collaterali. In partic., nel linguaggio medico, effetti c., gli effetti di un trattamento su organi o funzioni dell’organismo che non sono utili alla cura della malattia per la quale esso è stato prescritto, e possono anche essere (oltre che indifferenti) nocivi o comunque indesiderati; terapia c., terapia rivolta non alla principale condizione morbosa in atto, ma alla prevenzione di possibili inconvenienti della terapia stessa, o al trattamento di eventuali condizioni patologiche preesistenti o concomitanti, oppure anche a sostegno dello stato generale dell’organismo. In senso più ampio, ma poco com., prestazioni c., quelle, per es., offerte nelle stazioni di servizio oltre al rifornimento di carburante: controllo e gonfiamento degli pneumatici, controllo del livello dell’olio e dell’acqua nel radiatore, ecc. 2. Del vincolo di parentela che si stabilisce tra persone che, pur avendo uno stipite comune, non discendono l’una dall’altra: parentela c. e linea c. di parentela (contrapp. alla parentela in linea retta); parente c., o assol., come s. m. e f., un collaterale, una collaterale, i collaterali. 3. Giudice c. (o assol. collaterale s. m.), chi accompagnava in qualità di giudice il podestà, il capitano del popolo e simili magistrati dei comuni medievali, stando al loro fianco con uguale autorità; c. di Campidoglio, ciascuno dei giudici che, con le funzioni suddette, sedevano in Campidoglio accanto al senatore di Roma. 4. a. Consiglio c. (o assol. Collaterale s. m.), supremo consiglio del regno di Napoli (creato nel 1516 da Ferdinando il Cattolico) composto prima di due, poi di tre, infine di cinque dottori, che deliberavano sugli affari di stato insieme al viceré. b. Reggente c. (o assol. collaterale s. m.), ciascun membro del consiglio collaterale. ◆ Avv. collateralménte, in posizione collaterale, o, in senso fig., in concomitanza, in aggiunta, parallelamente e sim.