colletta
collètta s. f. [dal lat. collecta «raccolta», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. a. Raccolta di offerte, di solito in denaro, tra più persone, a scopo di beneficenza, o per fare un regalo collettivo a un collega d’ufficio, a un amico: fare una c.; aprire, promuovere una c.; una c. per aiutare una famiglia povera, i colpiti dal terremoto, i disoccupati, per un regalo agli sposi. b. In etnologia, raccolta di prodotti commestibili spontanei praticata, come attività economica fondamentale o integrativa, da numerosi popoli primitivi (detti perciò popoli collettori); rappresenta la fase più arcaica dell’economia umana. 2. ant. Nome di varî tributi medievali ordinarî e straordinarî, reali o personali; particolarmente importanti la c. ordinaria del regno di Napoli, vera imposta fondiaria, e le c. di mare e di terra, con carattere di imposta personale, dei Genovesi. 3. Nei traffici marittimi, caricare a colletta, raccogliere un carico composto di molte partite di merci varie di diversi caricatori, destinate a porti differenti; noleggio a colletta, specie di contratto di noleggio usato in passato, col quale il comandante di una nave si obbligava a trasportare la merce per un dato viaggio qualora gli riuscisse di completare almeno i due terzi della capacità di carico della nave. 4. a. ant. Raccolta, adunanza di persone. b. Nel linguaggio eccles., indicò anticam. l’adunanza liturgica del popolo e il luogo di riunione dei fedeli, quindi anche la preghiera recitata al popolo raccolto per la celebrazione della messa; di qui, la parola è passata a indicare, dal sec. 9°, la prima orazione collettiva della messa, sempre in relazione con la festa o la celebrazione liturgica o le circostanze. 5. Nella tecnica della preparazione dei saponi, soluzione di sapone nella liscivia salina, prodotta nella fase di liquidazione.