colmo2
cólmo2 s. m. [lat. cŭlmen «cima, sommità»]. – 1. Il punto più alto d’una prominenza: la casa sorge proprio sul c. del colle; in sul c. della quale [montagnetta] era un palagio con bello e gran cortile (Boccaccio). 2. fig. Il punto più alto, il grado massimo: arrivare al c. della felicità, della disperazione; essere al c. dell’indignazione, dello stupore; il c. dell’idiozia; il c. del potere, della gloria, della prosperità; il c. dell’età, della vita, l’età matura; il c. della gioventù, della vecchiezza, il punto estremo; in fino al c. de la vita mia (Dante), fino al punto più alto dell’arco della vita, cioè intorno ai 35 anni; nel c. della peste (Manzoni); il trecento fu il principio della nostra letteratura, non già il c. (Leopardi). Frequente come esclam. fam. (questo è il c.!; ma è il c.!), di fronte a fatti o affermazioni che sorprendono per eccessiva audacia o sfacciataggine; e nell’espressione per colmo di ..., per eccesso, per sovrabbondanza (per c. di sfortuna, e sim.). La parola ricorre inoltre nella formulazione di certa specie d’indovinelli fondati su bisticci o su doppî sensi: il c. per un sarto? cucire la Manica col Lago Maggiore (cioè coll’ago); il c. per un falegname? mandare in giro la moglie scollata; ecc. 3. a. In una copertura a tetto, il livello più alto raggiunto dagli spioventi o dalle falde inclinate, che generalmente consiste in una linea orizzontale definita dall’intersezione di due spioventi contrapposti o, nei tetti a una sola falda, dalla sommità di quest’ultima; costruttivamente è costituito (quando l’intersezione di due falde spioventi è una linea retta) da una trave (trave di c. o colmareccio), appoggiata ai vertici superiori delle capriate o dei timpani, che, insieme agli arcarecci ad essa paralleli, sostiene l’orditura minuta del tetto. b. Tegola grande e molto ricurva che serve a coprire il colmo del tetto. c. In idraulica, istante di colmo, relativamente al diagramma di piena per la generica sezione di un corso d’acqua, l’istante in cui è massimo il livello (o la portata) dell’acqua nella sezione medesima. d. In ornitologia, lo stesso che culmine. 4. ant. Covone. 5. In araldica: a. Riduzione del capo a meno del terzo superiore dello scudo. b. La parte superiore del padiglione, detta anche cappello o cima.