colorante
agg. e s. m. [part. pres. di colorare]. – 1. agg. Che ha capacità di colorare, di tingere: materia, sostanza colorante. 2. s. m. Sostanza solubile e priva di corpo (in ciò differente dal colore o pigmento, che ha corpo e tinge quindi per sovrapposizione), capace di tingere un supporto penetrandovi e fissandovisi, da sola o per mezzo di opportuni agenti (detti mordenti). C. naturali, per lo più formati da sostanze vegetali (indaco, ematossilina, alizarina, ecc.) o animali (acido carminico); c. artificiali, preparati sinteticamente. C. organici, attualmente i più importanti, di solito preparati sinteticamente: dal punto di vista chimico sono sostanze, dette cromogeni, contenenti nella molecola uno o più aggruppamenti insaturi (=C=C=; −N≡N−; −N=O; ecc.) detti cromofori, che sviluppano le proprietà coloranti quando nella molecola viene introdotto un altro gruppo (−OH; −NH2; −SH; ecc.) detto auxocromo. I coloranti organici sono classificati, in base al gruppo cromoforo, in c. etilenici, azocoloranti, nitrocoloranti, ecc.; in base alla tecnica di applicazione, in c. al mordente, c. sostantivi, c. al tino, ecc.; infine, i coloranti usati in forma di sali solubili si distinguono in acidi e basici a seconda che la parte colorante in cui si scinde la molecola sia rispettivamente acida o basica.