colorito2
colorito2 s. m. [dall’agg. prec.]. – 1. a. Aspetto della pelle derivante dal suo stato di irrorazione sanguigna nonché dalla pigmentazione del derma che offre numerose varianti fisiologiche e patologiche: c. roseo, bruno; c. itterico, c. addisoniano. b. letter. Il colore di cose naturali: al c. dell’aria de’ cieli (Magalotti); fig., apparenza, aspetto: la piemontese Saluzzo co ’l suo c. di ossianismo feudale (Carducci). 2. a. Il colore dato a una pittura, e l’arte e lo stile del colorire: morbidezza, dolcezza di c.; il disegno e il c.; pittore abile nel c., buon colorista; c. vivace, carico; c. sforzato. b. fig. Vivezza espressiva, spec. nel parlare e nello scrivere: l’armonia, il moto ed il c. delle parole fanno risaltare lo stile (Foscolo); ... di quel sentimento e di quel c. che il popolo italiano specialmente ama nella poesia (Carducci); anche nella recitazione: lettura, dizione priva di c., monotona. 3. Nell’esecuzione musicale (vocale o strumentale), la varia gradazione d’intensità con cui, nel corso del pezzo, vengono eseguite singole note o gruppi di note, sulla base di opportune didascalie, dette anch’esse coloriti (e cioè piano, forte, pianissimo, fortissimo, crescendo, diminuendo, ecc.). 4. In fonetica, sinon. di timbro di una vocale, soprattutto come distinzione tra le vocali «chiare» (i, e) e le vocali «scure» (a, o, u).