comandare
v. tr. [lat. *commandare, comp. di con- e mandare «affidare, raccomandare, comandare» (cfr. lat. class. commendare «affidare, raccomandare»)]. – 1. Ordinare, imporre di fare una cosa; usato di solito con di e l’infinito: gli comandò di uscire; ti comando di tacere; meno com. con che e il cong.: gli comandò che non si facesse più rivedere. Con questi usi è meno com. di ordinare, mentre è frequente l’uso assol.: gli piace c.; io non chiedo, comando; comandi!, modo con cui i militari rispondono alla chiamata di un superiore (e dall’ambiente militare diffuso anche in parte dell’Italia settentr., per rispondere a chiunque chiami, anche tra familiari). Con compl. oggetto della cosa ordinata è usato spec. nel linguaggio milit., nel senso di dare i comandi: c. l’attenti; c. il riposo ai soldati; in altre frasi ha per lo più una costruzione ellittica: che cosa mi comanda? (sottint.: di fare), detto da chi aspetta un ordine; c. il pane, il vino (cioè: che sia portato in tavola; ma più com. ordinare); volendo già la reina c. la prima novella (Boccaccio). 2. Dirigere, governare, esercitare il comando: c. un esercito, una nave, una piazzaforte; Eolo comandava i venti; nel passivo, essere sotto il comando di qualcuno: l’esercito ateniese era comandato da Milziade; talora intr.: c. a una moltitudine di soldati. Spesso usato assol.: c. a bacchetta; l’arte di c.; anche, avere la massima autorità su qualche cosa: in casa sua chi comanda è la moglie; in questa ditta comanda solo l’ingegnere capo; comanda chi può, e ubbidisce chi vuole, parole che nei Promessi Sposi (cap. XIV) il Manzoni fa dire a Renzo alterato dal vino, e che costituiscono una deformazione del prov. comandi chi può, ubbidisca chi deve. 3. Riferito a persona, inviarla, destinarla in qualche luogo o a qualche servizio: c. una guardia di dieci uomini; il capitano comandò venti uomini in servizio d’onore; c. un impiegato, un funzionario a qualche ufficio, destinarlo provvisoriamente (v. comando1, nel sign. 5): è stato comandato presso il ministero degli Esteri. 4. ant. Arruolare uomini, requisire animali per un’occorrenza straordinaria, per la guerra, ecc.; imporre determinate prestazioni: ebbe il Papa a far c. infino le mule de’ Cardinali (Varchi). 5. letter. Suggerire, raccomandare: con una voce grave e pietosa e con uno sguardo che comandavan amorevolmente la pacatezza (Manzoni). 6. Nella tecnica, controllare, determinare i movimenti e il funzionamento di una macchina, agendo direttamente o a distanza su appositi organi: c. la leva del cambio, gli alettoni di un aeroplano; l’apertura delle porte è comandata da un pulsante. 7. letter. Dominare da posizione elevata: l’occhio comanda molto paese (Davila); una piccola sommità, che comanda strada e guado (Bacchelli). ◆ Part. pres. comandante, anche come sost. con accezioni specifiche (v. la voce). ◆ Part. pass. comandato, anche come agg. (v. la voce).