combina-matrimoni
loc. s.le m. e agg.le inv. (scherz.) Chi o che organizza incontri finalizzati al matrimonio. ◆ Vitalba glielo ha promesso e gli ha anche raccomandato di scappare da New York, dopo essersi levato dalle costole gli uomini del reverendo «combina-matrimoni». (Giornale, 9 agosto 2001, p. 14, Cronache) • Da Los Angeles a Miami e da New York a Houston, i combina-matrimoni (un’industria di crociere, club, ristoranti e circoli sociali con un giro d’affari annuo di 600 milioni di dollari), hanno visto raddoppiare e persino triplicare i loro profitti da quando sono i figli a giocare a Cupido con mamma e papà. (Alessandra Farkas, Corriere della sera, 5 ottobre 2002, p. 18) • Gli imam del Bahrein non hanno l’effetto liberatorio di Fantozzi davanti alla corazzata Potemkin, ma hanno avuto quello di interrompere uno dei programmi televisivi più globalizzanti. E pensare che era nato sotto favorevoli auspici ed erano state prese tutte le precauzioni. C’erano stati i successi di «Star Academy» (il «Saranno famosi» locale) e di «Hawa Sawa» (il reality show combina-matrimoni): entrambi pan-arabi e seguitissimi. Anche per «GF» il cast aveva richiamato migliaia d’aspiranti in ogni Paese. (Gabriele Romagnoli, Repubblica, 3 marzo 2004, p. 45, Spettacoli).
Composto dal v. tr. combinare e dal s. m. matrimonio.
Già attestato nella Stampa del 13 settembre 1996, Cuneo, p. 5 (Leonardo Osella).