combinare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo combinare, der. di bini «a due a due», col pref. con-]. – 1. tr. a. Mettere insieme due o più cose affini, secondo un determinato criterio e per ottenere un certo risultato: c. i colori, mescolarli, oppure soltanto accostarli; c. una serie di numeri la cui somma sia 100. In partic., unire due o più elementi per formare un composto chimico: c. due gas; c. l’ossigeno col carbonio; anche intr. pron.: l’idrogeno combinandosi con l’ossigeno dà luogo all’acqua. b. Mettere d’accordo: è difficile c. la modestia con l’orgoglio. c. Stabilire di comune accordo, concludere: c. un affare, un contratto, un matrimonio; c. il prezzo di una partita di merce; in c. il prezzo c’è spesso l’idea del discutere per ottenere un prezzo più basso (da parte dell’acquirente) o più alto (da parte del venditore), e con questo senso anche assol.: io non so c. e ho pagato ciò che mi ha chiesto. d. Organizzare, decidere qualcosa insieme con altri: c. una gita, un’escursione; con prop. oggettiva: abbiamo combinato di andare in campagna domani; s’è combinato che venisse lui da me. e. Per estens., riuscire a compiere un lavoro, a concludere qualcosa di utile: che cosa hai combinato in tutto questo tempo?; si dà da fare ma non combina nulla; è un fannullone che non combinerà mai niente di buono. Ma anche, fare qualche sproposito, provocare qualche danno per sventatezza e sim.: cerca di non c. guai!; bel pasticcio che mi hai combinato!; ma che cosa stai combinando?; spesso con la particella ne: combinarne una grossa; combinarne delle belle; ne ha combinata certo una delle sue. 2. intr. (aus. avere) a. Corrispondersi, essere conforme: le sue dichiarazioni non combinano con le mie; la copia combina con l’originale; quanto tu dici non combina con i fatti. b. Con la particella pron., intonarsi, andare d’accordo: il colore del mobile non si combina con la tappezzeria; riferito a un soggetto plur., accordarsi: non ci siamo combinati sul prezzo; o trovarsi, andare d’accordo: sono due caratteri che non si combinano. c. non com. Con la particella pron. e con uso impers., avvenire per caso o contemporaneamente: si combinò che proprio allora egli fosse malato (più spesso: si diede la combinazione). 3. Come rifl., in senso fig. e nell’uso fam.: come ti sei combinato?, ma guarda come s’è combinato!, a chi si presenta vestito o agghindato in modo strano, o tutto insudiciato, conciato male, e sim. ◆ Part. pass. combinato, anche come agg. (v. la voce).