commissione2
commissióne2 s. f. [dal lat. commissio -onis (mediev. in questo sign.), der. di committĕre nel senso di «affidare»]. – 1. a. Incarico, talora di natura confidenziale, di riferire, trattare, provvedere, compiere determinati atti per conto di un’autorità, di un ente, o anche per conto di persona privata: dare, affidare, eseguire, sbrigare una c.; avere delle c. da fare in città, degli acquisti, ecc., per conto d’altri, o anche, nell’uso com., per conto proprio; per c. di qualcuno, per suo incarico. Con accezione partic., nel linguaggio giur., c. rogatoria, lo stesso che rogatoria s. f.; nell’uso ant., avere c. di fare una cosa, avere ordine o incarico di farla; andare in c., in ambasceria. b. Ordine di fornire una merce o di compiere una prestazione, un lavoro: fare, ricevere, eseguire una c.; si accettano c. per conto del cliente. Contratto di c., contratto, che costituisce una forma di mandato senza rappresentanza, in base al quale una parte (il commissionario) acquista e vende in nome proprio beni per conto di un’altra parte (il committente). 2. Compenso corrisposto a chi esegue operazioni o in genere servizî per conto altrui (aziende commissionarie; aziende di credito per alcune operazioni bancarie); è fissato spesso in misura percentuale, ed è in rapporto sia al lavoro occorrente per l’esecuzione delle operazioni o dei servizî, sia alla responsabilità e ai rischi che possono derivare dall’adempimento degli ordini del mandante: pagare, riscuotere la c.; esigere una c. equa, una c. troppo alta. 3. Complesso di persone cui è affidato da autorità pubbliche o da enti privati un incarico determinato, per lo più specificato dalla denominazione stessa: eleggere, nominare, sciogliere una c.; fare parte, essere membro di una c.; c. giudicatrice, in concorsi, assegnazioni di premî, gare e manifestazioni varie; c. esaminatrice, collegio di docenti ed esperti cui spetta di giudicare in un esame scolastico, o in un concorso per l’ammissione a pubblici impieghi, all’esercizio di un’arte o professione; c. d’inchiesta, c. di disciplina (v. inchiesta, disciplina); c. medico-ospedaliera, con funzione tecnico-consultiva negli ospedali; c. di leva, organo distrettuale che provvedeva annualmente all’iscrizione in speciali elenchi dei giovani da sottoporre alla visita di leva. In partic.: a. C. legislative o parlamentari, organi permanenti delle assemblee legislative, distinti per materia e composti in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari, cui compete di esaminare i disegni di legge e riferire in merito (operando in tal caso in sede referente), talora anche di approvarli definitivamente (in sede deliberante). Oltre alle commissioni permanenti, il parlamento può istituire, per l’esame di particolari materie, delle c. speciali. b. C. interna, organismo (oggi sostituito dalla rappresentanza sindacale unitaria) che veniva eletto all’interno di un’impresa pubblica o privata per rappresentare e tutelare gli interessi morali e materiali del personale dipendente nei confronti del datore di lavoro. c. C. pontificie, organi collegiali istituiti dalla S. Sede con incarichi di varia natura, precisati nel titolo: Pontificia c. per gli studî biblici, Pontificia c. centrale per l’arte sacra in Italia, Pontificia c. di archeologia cristiana (per la conservazione e tutela delle memorie storiche dei primi secoli cristiani), ecc. C. cardinalizie, commissioni pontificie che, essendo composte esclusivamente di cardinali, hanno mansioni, autorità e prestigio di particolare rilievo. d. C. alleata di controllo, organismo militare delle Nazioni Unite, incaricato, nella seconda guerra mondiale, di far rispettare sul territorio occupato le clausole dell’armistizio concluso l’8 settembre 1943 fra l’Italia e gli Alleati e di agire come organo di collegamento tra questi e il governo italiano. ◆ Dim. commissioncèlla; spreg. commissionùccia.