comparsa
s. f. [dal part. pass. comparso]. – 1. a. L’atto, il fatto di comparire, di presentarsi, di farsi vedere in un luogo: l’improvvisa c. delle guardie; il direttore ha fatto solo una rapida c. in ufficio; la c. delle prime rondini; don Rodrigo ... partì come un fuggitivo, come ... Catilina da Roma, sbuffando, e giurando di tornar ben presto, in altra c., a far le sue vendette (Manzoni). b. Appariscenza, bella figura, soprattutto nella locuz. far comparsa, far bella mostra, comparir bene: sa vestire con gusto e fa sempre una magnifica c. in società; è un oggetto di valore ma non fa c.; con sign. sim., di comparsa, come locuz. agg.: abito di c., con cui si fa bella figura. 2. Nel linguaggio teatr. e cinem., ma divenuto ormai di uso com., sono così indicate le persone che appaiono sulla scena, isolate o in gruppo o in massa, senza prendere la parola, dilettanti o mestieranti reclutati sul posto, sotto la direzione di un capo comparsa, pagati sera per sera; anche, attore al quale occasionalmente è affidata una parte di minima importanza. Per estens., le c. di un corteo storico e sim.; talora con valore collettivo, per indicare un gruppo di persone; così, per es., è chiamata comparsa, nel palio di Siena, la rappresentanza delle contrade nel loro storico costume. In senso fig., fare da comparsa (in un luogo, a un’operazione), esser presente senza prendere parte attiva; e così esserci per comparsa. 3. Nel processo civile, atto scritto con cui la parte, o il suo difensore munito di procura, espone le proprie ragioni in fatto e in diritto e chiede al giudice il provvedimento da adottare; c. di risposta, quella con cui il convenuto propone le sue difese, indica i mezzi di prova e formula le conclusioni; c. conclusionali, quelle che le parti devono comunicarsi vicendevolmente dopo l’istruzione.