compensazione
compensazióne s. f. [dal lat. compensatio -onis]. – In generale, l’atto di compensare, di ristabilire un equilibrio; ogni operazione che serva in qualche modo a bilanciare una differenza, e anche l’effetto, il risultato dell’operazione stessa: c. di un deficit, di una differenza di peso; c. di un errore di calcolo; c. di un vizio cardiaco (v. compenso, n. 1 b), ecc. Il termine è usato con accezioni specifiche in varie discipline; in partic.: 1. In diritto: a. Modo di estinzione delle obbligazioni che si verifica quando tra due soggetti intercorrano rapporti di credito e debito: le relative pretese si estinguono fino alla concorrenza dello stesso valore, evitando così un doppio pagamento. b. C. delle colpe, principio giuridico per il quale, qualora nella produzione del fatto dannoso abbia concorso il danneggiato, il risarcimento viene proporzionato all’entità ed efficienza causale della colpa nella quale è incorso ciascuno degli autori del danno. c. C. delle spese processuali, pronunzia giudiziale per effetto della quale ciascuna delle parti, quando vi sia soccombenza reciproca o concorso di giusti motivi, sopporta l’onere delle spese incontrate per il compimento degli atti processuali e non può ripeterle dall’altra parte. 2. Nella teologia morale cattolica, c. occulta, l’atto del creditore che trattenga o prenda l’equivalente del suo credito, stabilendo così una compensazione all’insaputa del debitore. 3. In economia e finanza: a. Processo di compensazione, il movimento di una grandezza opposto a quello di un’altra ad essa correlata; per es., il deficit della bilancia commerciale può essere compensato da un surplus nella bilancia dei capitali. b. Nel commercio internazionale, equivalenza tra il valore delle importazioni e quello delle esportazioni di uno stesso paese in un dato momento. Accordi di compensazione (o di clearing), quelli stipulati tra due o più stati per regolare la compensazione dei debiti e crediti nascenti dai loro rapporti commerciali, così da ovviare alle difficoltà dei trasferimenti di valuta e consentire i normali rapporti di scambio con l’estero. Casse di c., istituzioni incaricate di tenere i conti di c., e di riscuotere le somme dovute agli importatori nazionali e pagare con tali entrate quelle spettanti agli esportatori, provvedendo ad accreditare e addebitare rispettivamente le somme stesse alla corrispondente cassa dell’altro paese. Stanza o camera di c. (o anche di liquidazione, che ricalca più da vicino la corrispondente locuz. ingl. clearing house: v. clearing), istituzione centrale, gestita in genere da un grande organismo bancario (in Italia è affidata in esclusiva alla Banca d’Italia), con uffici dislocati nelle varie sue filiali locali, che ha la funzione di facilitare la liquidazione, tra istituti di credito, delle reciproche posizioni creditorie e debitorie, tramite la compensazione dei crediti e dei debiti corrispettivi, evitando così inutili movimenti di denaro. c. Dazio di c., dazio doganale istituito, più che ai fini fiscali, per ristabilire un equilibrio di posizioni turbato da altro dazio o provvedimento fiscale in genere. A fini analoghi tendono anche i diritti di c., le tasse di c., i premi di c., tutti istituiti allo scopo di compensare squilibrî nelle importazioni o esportazioni. 4. In aerodinamica, c. delle superfici di governo di un aeromobile, l’insieme delle operazioni e disposizioni costruttive con le quali si portano a valori graditi al pilota i momenti delle forze aerodinamiche rispetto agli assi di rotazione delle superfici. 5. In fisica: a. C. ottica, trasformazione di luce polarizzata ellitticamente in luce polarizzata rettilineamente, che si effettua mediante un compensatore ottico. b. C. termica, attuazione di accorgimenti volti ad annullare le variazioni dei parametri che caratterizzano il funzionamento di un dispositivo o di un apparecchio, conseguenti a variazioni di temperatura (i dispositivi o gli apparecchi si dicono allora compensati termicamente). c. C. magnetica, espressione con cui viene tradotto il termine ingl. degaussing (v.). 6. In metrologia, metodo di c., o misurazione per c., lo stesso che misurazione per azzeramento (v.). 7. In geografia fisica: a. Pendenza di c., valore della pendenza di un corso d’acqua naturale, al limite tra le pendenze minori che danno luogo a deposito dei materiali trasportati e le pendenze superiori che danno luogo ad azione di erosione. b. Corrente di c., corrente marina o fluviale che si manifesta ai due lati di una corrente costantemente diretta in una direzione e serve a compensare gli asporti di masse acquee causati dalla corrente principale (ne sono esempio le controcorrenti del Labrador, della Guinea, ecc.). 8. In psicologia, meccanismo di c., processo psichico, a base prevalentemente inconscia, rivolto a compensare stati di inferiorità fisica o psichica che si manifestano nei rapporti con l’ambiente sociale e a stabilire una condizione di equilibrio. Si ha supercompensazione quando l’attività dell’individuo si presenta sotto forma particolarmente evidente e secondo una motivazione decisamente inconscia. 9. Negli sport subacquei, l’operazione che deve essere effettuata in immersione per eguagliare la pressione interna a quella che l’acqua esercita sulla membrana del timpano: consiste in una espirazione forzata a glottide e naso chiusi, facilitata da apposite mollette stringinaso oppure da speciali maschere modellate opportunamente e che consentono di stringere le narici con la mano. 10. In alcuni tipi di competizioni sportive, gare, corse a compensazione, lo stesso che gare, corse handicap (v. handicap).