compiacere /kompja'tʃere/ [lat. complacēre, der. di placēre "piacere", col pref. con-] (coniug. come piacere). - ■ v. intr. (aus. avere), non com. [fare cosa gradita a qualcuno, con la prep. a: faccio questo solo per c. a te] ≈ accontentare (ø), appagare (ø), assecondare (ø), esaudire (ø), soddisfare (ø). ↔ scontentare (ø). ■ v. tr. [fare contento qualcuno, accogliendone le richieste] ≈ accontentare, appagare, assecondare, esaudire, soddisfare. ↔ scontentare. ■ compiacersi v. intr. pron. 1. [provare piacere, con la prep. di o assol.: c. di fare il bene; c. della propria bellezza] ≈ gioire, godere, rallegrarsi. ↔ affliggersi, (lett.) compiangersi, crucciarsi, dolersi, rammaricarsi, rattristarsi, vergognarsi. 2. [essere contento per qualcuno, anche iron., con la prep. con della persona e per della cosa per cui ci si compiace, o anche assol.: mi compiaccio per il tuo successo; si compiacque con me] ≈ e ↔ [→ COMPLIMENTARSI]. 3. (non com.) [accondiscendere senza entusiasmo al desiderio di qualcuno, con la prep. di: il ministro s'è compiaciuto d'intervenire] ≈ avere la bontà (o la cortesia), degnarsi.