complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici a c. delle nozioni teoriche. 2. In grammatica, ogni elemento che serve a completare la frase, oltre a quelli, soggetto e predicato, che ne formano la parte essenziale e oltre agli elementi aggiuntivi, attributi e apposizioni: c. diretto, o c. oggetto, quello che dipende direttamente dal verbo transitivo, cui è indispensabile (a meno che il verbo sia usato assolutamente); c. indiretti, gli altri (di specificazione, di termine, di luogo, ecc.), che nelle lingue in possesso di una declinazione sono espressi dal caso genitivo, dativo, ablativo (talora meglio determinati da una preposizione), e, dove la declinazione manca, sono di regola espressi mediante preposizioni. 3. a. L’insieme dei militari che servono a completare le unità all’atto della mobilitazione e successivamente a tenerle in efficienza numerica rimpiazzando le perdite che si verificano; anche al plur., complementi di guerra. b. Ufficiali di complemento, ufficiali reclutati volontariamente tra i giovani di leva in possesso di determinati requisiti; ricevono la nomina dopo aver frequentato appositi corsi e possono raggiungere, salvo eccezioni, il grado di tenente colonnello nell’esercito e di capitano di fregata nella marina. 4. In matematica, c. di un angolo, l’angolo complementare, cioè l’angolo la cui somma con l’angolo dato è un angolo retto; c. all’unità, c. a 360°, la differenza tra un dato numero o un dato angolo e, rispettivam., l’unità o l’angolo giro. 5. In immunologia, sistema di fattori proteici, presenti nel plasma sanguigno, suscettibili, in particolari condizioni, di essere attivati e di dar luogo a una complessa reazione di fondamentale importanza in varî processi di difesa dell’organismo (reazioni infiammatorie, attività battericida, distruzione di cellule neoplastiche, ecc.), ma tuttavia non estranea a certi fenomeni patologici (reazioni allergiche, patologia autoimmunitaria). In sierologia, deviazione o fissazione del c., fenomeno consistente nella scomparsa del complemento del siero dopo che sia avvenuta una reazione immunitaria.