complessione
complessióne s. f. [dal lat. complexio -onis «complesso2», poi «complessione», der. di complexus -us «complesso2»]. – 1. Termine, oggi poco com., con cui s’indica, nell’uomo, la costituzione fisica individuale: un giovane di robusta c.; avere buona, cattiva c., una c. debole; Renzo prese anche lui la peste, ... ma la sua buona c. vinse la forza del male (Manzoni). 2. In meccanica statistica, ciascuno dei modi con cui si può realizzare microscopicamente una determinata configurazione statistica di un sistema di particelle. 3. Nella retorica classica (lat. complexio, che traduce il gr. συμπλοκή), artificio consistente nell’ordinare parallelamente più membri successivi di un periodo, aventi tutti la medesima parola iniziale e la medesima parola finale; è quindi un procedimento che unisce l’anafora e l’epifora (o epistrofe). Per es.: quis eos postulavit? Appius; quis produxit? Appius; unde? ab Appio (Cicerone). ◆ Dim. e vezz. complessioncina, complessioncèlla.