complessita
complessità s. f. [der. di complesso1]. – 1. L’esser complesso (nelle varie accezioni dei sign. 1 e 2 di quest’agg.): c. di una questione, di un ragionamento, di una costruzione teorica; c. di un atto giuridico; esaminare una situazione in tutta la sua complessità; solo il discorso chiaro può essere di una c. inesauribile (Giuseppe Pontiggia). 2. Caratteristica qualitativa di un sistema, cioè di un aggregato organico e strutturato di parti tra loro interagenti, che gli fa assumere proprietà che non derivano dalla semplice giustapposizione delle parti. È la proprietà specifica dei sistemi complessi (v. sistema, n. 1 b), rappresentata in varia forma da quell’insieme di teorizzazioni matematiche, informatiche e scientifiche che taluni caratterizzano con la locuz. scienza della c., per indicare una nuova metodica di indagine che si contrappone alla tradizionale tendenza a ridurre il complesso al semplice. In matematica e in informatica teorica, teoria della c., studio degli algoritmi in base ai quali possono essere sviluppati i programmi informatici che permettono di calcolare i valori assunti da determinate funzioni o successioni numeriche, che, nelle applicazioni scientifiche e tecniche, descrivono l’evoluzione di sistemi complessi; in partic., c. algoritmica, con riferimento a una successione di cifre, o a una funzione matematica, indice della difficoltà degli algoritmi (basato principalmente sulla loro lunghezza) elaborati per costruire i programmi di calcolo e, conseguentemente, confrontare e classificare la complessità degli oggetti matematici costruiti dai programmi stessi.