comportamentismo
s. m. [der. di comportamento]. – 1. a. In psicologia, indirizzo di studio (detto anche, con adattamento del corrispondente termine ingl., behaviorismo), che estende i metodi osservativi della psicologia animale e l’analisi delle correlazioni individuo-ambiente a tutta la psicologia, compreso l’uomo, contestando l’uso dell’introspezione e contrapponendosi a impostazioni che si fondano su entità come stati mentali e coscienza (v. mentalismo), pulsioni, istinti, ecc. b. Nelle scienze sociali, impostazione metodologica secondo la quale possono essere considerati come oggetto d’indagine scientifica soltanto i comportamenti (di individui o di organismi in risposta a determinate condizioni) oggettivamente osservabili e passibili di controllo intersoggettivo. 2. Nel linguaggio della critica d’arte, corrente artistica d’avanguardia (detta anche arte di comportamento, arte comportamentale, arte processuale) diffusasi nella seconda metà degli anni ’60, basata essenzialmente sull’azione diretta dell’artista, che interviene nei confronti dell’ambiente come autore e attore dell’evento estetico; comprende varie espressioni artistiche, dalla body art alla land art, all’arte povera.