composite
compòṡite (o compóste) s. f. pl. [lat. scient. Compositae, propr. part. pass. del lat. class. componĕre «comporre»]. – Piante dicotiledoni simpetale considerate in alcune classificazioni una famiglia dell’ordine delle sinandre, in altre un ordine comprendente le famiglie delle asteracee (o composite tubuliflore, con fiori tubulosi e ligulati) e delle cicoriacee (o composite liguliflore, con soli fiori ligulati). Sono piante erbacee, raramente arbusti o alberi, caratterizzate da fiori riuniti in infiorescenze a capolino; il frutto, che si sviluppa da un ovario infero bicarpellare, è un achenio sormontato dal pappo, costituito da elementi del calice trasformato, che serve per la dispersione dei frutti. Le composite comprendono quasi un migliaio di generi, con circa duemila specie, delle quali quasi 700 in Italia, e rappresentano uno dei gruppi di angiosperme più ricco di forme. Vi appartengono molte piante utili: alimentari (carciofo, cicoria, topinambur), medicinali (arnica, camomilla, bardana), industriali (girasole, per l’olio), aromatiche (artemisie, achillee), ornamentali (dalia, zinnia, cineraria, crisantemi, astri), o altrimenti interessanti (stella alpina, cardi, centauree).