computermaniaco
s. m. Chi si lascia prendere totalmente dall’uso del computer, sviluppando una sorta di dipendenza. ◆ la vasta e potente categoria di computermaniaci, di chi possiede forti competenze informatico-scientifiche, lavora generalmente nel settore delle nuove tecnologie e - come lo stereotipo vuole - accompagna a questi vari talenti professionali una radicale imbranataggine per gli altri aspetti della vita. (Riccardo Staglianò, Repubblica, 25 luglio 2001, p. 26, Cronaca) • «Viveremilano» ha deciso, con l’aiuto di tre esperti, di capire e verificare sul campo di cosa si tratta. Raistlin, Naif e Vodka sono esattamente come gli hackers che si vedono nei film: simpaticamente asociali, computermaniaci e tecnovittime. E come gli hackers dei film parlano tra loro in modo incomprensibile, traducendo a fatica il loro sapere in termini più adatti ai comuni mortali. (Alessandro Calderoni, Stampa, 9 ottobre 2002, Milano, p. 3).
Composto dal s. m. inv. computer, di origine ingl., e dal s. m. e agg. maniaco, ricalcando l’espressione ingl. computer maniac.
Già attestato nella Repubblica del 3 ottobre 1985, p. 12, Cronaca (Enrico Bonerandi).