conca
cónca s. f. [lat. concha «conchiglia, vaso», gr. κόγχη]. – 1. a. Capace recipiente di terracotta, a grosse pareti e con imboccatura più larga del fondo, usato soprattutto per lavarvi i panni, per contenere acqua o sim.: lavare nella conca; estens., la quantità di liquido che vi può esser contenuta: hai consumato una c. d’acqua. Fig., c. fessa, persona malandata in salute; con questo sign. nel prov. dura più una c. fessa che una sana. b. Recipiente di rame battuto e lavorato, con due manici, bocca larga e corpo ristretto ad anfora, che, nel costume regionale del Lazio, dell’Abruzzo, dell’Umbria, veniva portato dalle donne appoggiato al fianco o, più spesso, in bilico sulla testa, poggiato sul cercine. 2. Nell’uso letter., recipiente di forma profondamente incavata; in partic.: a. Vasca: un lavatoio con una c. di pietra molto ben grande (G. Gozzi). b. Nell’architettura chiesastica, c. absidale, il catino dell’abside. c. poet. Urna sepolcrale: la bella conca In sé chiudea del gran profeta l’ossa (Ariosto). d. Barchetta: E perché ’l mar non possa farvi offesa Lo varcherete ne la c. mia (Bembo). 3. Nella terminologia tecn. e scient.: a. In agricoltura, scavo a forma di bacino che si fa attorno al tronco di un albero per irrigare o ad altro scopo. b. In geografia fisica, cavità della superficie terrestre chiusa, o quasi, da ogni lato; c. chiusa, originata per dissoluzione carsica; c. di sbarramento, originata dallo sbarramento di una valle a opera di una frana, di un deposito morenico, ecc.; c. tettonica, compresa fra due pieghe. c. C. di navigazione, opera idraulica attraverso la quale i natanti possono superare dislivelli esistenti lungo una via d’acqua (canale o fiume navigabile) o tra i bacini di un porto con forte escursione di marea. 4. Cavità, incavo in genere. Con sign. particolari: a. In anatomia, ogni formazione che ricordi più o meno la forma di una conchiglia, come la c. del padiglione auricolare e le c. nasali (queste ultime dette anche turbinati). b. Nel cavallo, l’incavo osseo esistente a destra e a sinistra della fronte, al disopra degli occhi. 5. letter. a. Conchiglia, nicchio marino (conforme al sign. originario della parola): d’uno scoglio in altro trapassando, Conche marine da quello spiccando, Giva la donna mia (Boccaccio). b. Lo strumento a fiato, formato da una grossa conchiglia, che nella mitologia classica è suonato dai tritoni: Allor diè fiato alla canora conca, E rigonfia Triton l’umide gote (Chiabrera). 6. Macchina speciale per la lavorazione delle paste fini, spec. di quelle destinate alla produzione del cioccolato, costituita da una serie di vasche identiche l’una all’altra, sul fondo delle quali scorre rotolando un pesante rullo di granito. ◆ Dim. conchétta, conchina, e conchino m.; spreg. concùccia; accr. concóna, e concóne m.; pegg. concàccia.