concessivo
agg. [dal lat. tardo concessivus]. – 1. Che esprime concessione. In partic., in grammatica, proposizione c. (o, come s. f., una c., le c.), proposizione subordinata che esprime una circostanza nonostante la quale avviene ugualmente quanto è detto nella proposizione reggente; può avere forma esplicita con il verbo al congiuntivo (per es., ti perdono, benché tu non lo meriti), o forma implicita con il verbo al gerundio introdotto da pure (per es., pur essendo molto audace non se la sentì di affrontare quel rischio); congiunzioni c., locuzioni c., le congiunzioni (benché, pure, quantunque, sebbene) e le locuzioni (per quanto, con tutto che, nonostante che e sim.) che introducono le proposizioni concessive di forma esplicita. Con sebbene e quantunque il verbo essere, sia ausiliare sia predicativo, è talvolta taciuto (per es., sebbene riluttante ha ceduto alle nostre richieste; non volle mangiare la carne, quantunque ben cotta; sebbene malato volle ugualmente andare in ufficio). Più rara è la costruzione con il verbo all’infinito preceduto da per e seguito da che e il congiuntivo: per gridare che facesse, nessuno lo stava ad ascoltare. 2. Nel linguaggio burocr., detto di provvedimento con il quale viene accolta e soddisfatta un’istanza: decreto c. di pensione privilegiata.