concezione
concezióne s. f. [dal lat. conceptio -onis, der. di concipĕre «concepire», part. pass. conceptus]. – 1. L’atto del concepire o dell’essere concepito, nel sign. proprio: periodo (del ciclo mestruale) favorevole alla concezione. Ha in genere sign. più astratto di concepimento. In partic., la c. di Maria, l’Immacolata C., nella dottrina cattolica, dogma (definito da Pio IX nel 1854) con cui è attribuito a Maria madre di Gesù il privilegio di essere stata immune dal peccato originale fin dall’istante del suo concepimento; anche, il giorno (8 dicembre) in cui la Chiesa celebra la concezione di Maria: la festa dell’Immacolata Concezione (o, assol., la festa dell’Immacolata). 2. a. Facoltà di concepire con l’intelletto: ha la c. pronta; è tardo nella c. dei pensieri. b. L’atto del concepire con la fantasia, ideazione: la c. di un’opera poetica, di un piano, di un disegno; con sign. concr., ciò che è concepito, pensiero, concetto: esporre la c. del poema dantesco; non è facile intendere pienamente le sue c. sublimi. c. Modo di concepire, cioè d’intendere, d’interpretare, o di essere concepito: ha una c. strana della vita; la c. moderna del diritto; una c. materialistica della storia.