concia
cóncia s. f. [der. di conciare] (pl. -ce). – 1. a. Operazione mediante la quale si trasforma la pelle degli animali in cuoio, rendendone impermeabili e imputrescibili le fibre di cui è formato il derma della pelle stessa; si compie attraverso diverse fasi, che comprendono la preparazione della pelle (mediante operazioni di lavatura, depilazione, scarnatura e macerazione, aventi lo scopo di liberare il derma dalle parti non necessarie), la concia propriamente detta (mediante l’impiego di sostanze diverse a seconda del tipo di cuoio o di pelle che si vuole ottenere: c. al tannino, per cuoio da suole, c. al cromo, per tomaie, c. all’allume, per pelli da pellicceria e da guanti, c. all’olio, per scamosciati), la rifinitura e la lucidatura. b. La sostanza stessa usata per conciare le pelli, sinon. di conciante. c. Stabilimento in cui si conciano le pelli, conceria. 2. Trattamento cui vengono sottoposte materie e prodotti vegetali (come il tabacco, le olive, l’olio, il vino, ecc.) per renderli atti all’uso o alla conservazione. 3. Trattamento delle sementi di certe piante coltivate per prevenirne le infezioni fungine, sottoponendole all’azione di sostanze anticrittogamiche sia in polvere (c. a secco) sia in soluzioni, e anche mediante trattamenti termici. 4. non com. Cattivo stato di cose (cfr. gli usi fig. di conciare nel sign. 2): avessi visto in che concia hanno lasciato i letti e tutto il resto! (F. Chiesa). 5. ant. Profumo, fragranza.