concorsopoli
s. f. inv. Scandalo relativo alle modalità di svolgimento di esami e concorsi pubblici. ◆ Il nome, Concorsopoli, presuppone una serialità dello scandalo e della conseguente indignazione. Da Tangentopoli in poi c’è sempre stata, nella vita del nostro paese, la scoperta di un luogo della corruttela, della drittata, della malversazione e quindi di un tempo in cui provare turbamento, sdegno, disgusto. (Mattia Feltri, Foglio, 5 agosto 2000, p. 4) • «Abbiamo indagato sullo scandalo di “concorsopoli” scoprendo, grazie ad alcune denunce, che oggi non basta più la raccomandazione per ottenere un posto che non si merita, ma occorre anche che gli esaminatori diano punteggi particolarmente bassi a chi è bravo, per favorire chi non lo è» [Piero Marrazzo]. (Stampa, 6 giugno 2001, p. 30, Spettacoli) • Svolta nell’inchiesta su concorsopoli. La Procura di Bologna ha firmato 46 avvisi di fine indagine, atto che, nella procedura giudiziaria, prelude alla richiesta di altrettanti rinvii a giudizio. È caduta l’accusa di associazione per delinquere, un’ipotesi inizialmente riferita a due gruppi di docenti, ma restano le accuse di abuso d’ufficio e di falso in atto pubblico. (Anna Maria Sersale, Messaggero, 17 giugno 2007, p. 10, Cronache).
Composto dal s. m. concorso con l’aggiunta del confisso -poli2.
Già attestato nella Repubblica del 25 giugno 1993, Affari & Finanza, p. 29.