concretista
agg. Nel linguaggio della politica, orientato alla soluzione di problemi pratici. ◆ In un sistema bipolare noi dell’Udr avevamo sempre previsto come punto finale (ciò che naturalmente non escludeva per motivi di carattere politico alleanze con la sinistra in governi di centro-sinistra di tipo europeo di carattere anche strategico ma non organico) l’alternativa tra sinistra e centro: all’elaborazione di questo pensiero, prima della sua adesione al credo concretista di Clemente Mastella e Totò Cardinale, diedero il loro contributo anche l’amico [Roberto] Napoli, l’amico [Agazio] Loiero e tanti altri. (Francesco Cossiga, Corriere della sera, 4 agosto 2000, p. 11, Politica) • Rutelli fa una promessa: «Quando ci sentirete parlare di questi argomenti, vorrà dire che avremo definito insieme la strada e saremo pronti a lavorarci con gli altri rappresentanti dei partiti». Promesse impegnative, difficile capire se sarà possibile mantenerle, ma sicuramente la svolta «concretista» dell’Ulivo decisa ieri è stata fortemente voluta da Francesco Rutelli e da Piero Fassino. (Fabio Martini, Stampa, 28 agosto 2002, p. 2, Interno) • Sempre verso il Centro, comunque, di lì a poco si sfilò l’«ala concretista» di [Clemente] Mastella, come ebbe a definirla l’ex Capo dello Stato [Francesco Cossiga], presto destinata a rifiorire nell’Udeur. (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 5 febbraio 2007, p. 1, Prima pagina).
Nuovo significato del già esistente s. m. e f. concretista.
Già attestato nella Repubblica del 23 marzo 1999, p. 17, Politica (Barbara Jerkov).