condanna
s. f. [der. di condannare]. – 1. a. Atto del condannare; in partic., nel processo penale, sentenza con cui il giudice infligge una pena all’imputato riconosciuto colpevole; nel processo civile, sentenza o decreto con cui il giudice ingiunge a uno dei due soggetti di dare o fare qualcosa in favore dell’altra parte: leggere una c.; emettere, pronunciare una c.; ascoltare la propria c.; sentenza di condanna, contrapposta alla sentenza di assoluzione. In senso proprio, e più spesso fig., hai firmato la tua c., a chi, o con l’ammissione della sua colpa, o con gesti, atti, parole, comportamenti, si mette da sé stesso in condizione di non poter evitare una pena o punizione (che forse gli sarebbe stata inflitta ugualmente). b. Il contenuto della sentenza, cioè la pena inflitta o l’obbligo imposto: c. giusta, ingiusta, mite, severa, grave; avere, scontare, subire una c.; c. alla reclusione, ai lavori forzati, all’ergastolo; c. a morte o c. capitale; c. al risarcimento dei danni. c. Con l’uno o con l’altro sign., la pena inflitta può non essere emanazione di un giudice, ma di altro soggetto che, pur non avendone la veste legale, si arroga il diritto di giudicare, condannare e far eseguire la condanna: i terroristi hanno deciso la c. a morte dell’uomo politico sequestrato. 2. In usi estens., nei quali a volte si conserva il concetto della pena corrispondente a una colpa, altre volte invece prevale quello della imposizione, della coazione a un modo di vita faticoso, penoso, o comunque non liberamente accettato e perciò dolorosamente sofferto: a. Punizione pesante: rimase immobile davanti al preside ad ascoltare la propria condanna. b. Condizione di vita che per molti aspetti assomiglia a quella dei condannati: tutti i giorni costretto a fare per dodici ore questo lavoro, è una bella c.!; non può rassegnarsi alla c. di avere un figlio drogato. c. Condizione o dichiarazione di inguaribilità: temeva, e giustamente, che quella radiografia confermasse la sua c. (o, più esplicitamente, la sua c. a morire, la sua definitiva condanna). 3. a. Disapprovazione morale, biasimo: col suo comportamento si è attirato la c. di tutti; un giudizio che equivale a una dura c. (morale). b. Riprovazione da parte della Chiesa o di un tribunale ecclesiastico di una dottrina o affermazione dichiarata falsa: la c. delle cinque proposizioni di Giansenio.