congelamento
congelaménto s. m. [der. di congelare]. – Atto, effetto del congelare e del congelarsi. In partic.: 1. Passaggio allo stato solido di una sostanza che sia normalmente liquida. Punto di c., temperatura alla quale un liquido congela, diversa da una sostanza all’altra e dipendente dalla pressione. 2. Processo industriale mediante il quale si conservano a lungo sostanze alimentari, raffreddandole a temperatura inferiore a 0 °C (detta temperatura di congelamento) e mantenendole poi a temperatura adatta (detta temperatura di magazzinaggio). 3. In medicina, effetto dell’azione locale del freddo su singole parti del corpo, spec. quelle più esposte e più periferiche (come naso, orecchie, dita, ecc.), sulle quali può provocare lesioni più o meno gravi; consiste in disturbi locali di circolazione determinati dalla contrazione vasale. Nel linguaggio com., è talvolta sinon. improprio di assideramento. 4. C. del terreno: sistema usato per isolare temporaneamente dalle acque d’infiltrazione circostanti una zona di terreno ove debbono essere eseguiti lavori di scavo; consiste nell’affondare, intorno alla zona da isolare, una doppia serie di tubi in cui circola una soluzione refrigerante, con conseguente formazione intorno ai tubi di un manicotto di ghiaccio che, saldandosi ai vicini, forma un diaframma impermeabile. 5. fig. Sospensione temporanea di una normale attività, e soprattutto di determinate operazioni economiche o finanziarie, disposte mediante provvedimenti di legge o di autorità amministrativa: c. di un credito, la cui riscossione rimane temporaneamente sospesa; c. dei fidi bancarî; c. dei cambî. In senso più generale, blocco di una situazione, mantenimento di uno status quo: c. della scala mobile; c. dei posti di lavoro.