congiura
s. f. [der. di congiurare]. – Patto segreto, e per lo più confermato da giuramento, fra persone che s’accordano a rovesciare l’ordinamento di uno stato e chi lo rappresenta: fare, ordire, tramare una c.; scoprire, sventare una c.; la c. di Catilina, la c. dei Pazzi, ecc.; c. di palazzo, a cui prendono parte i membri stessi della corte sovrana o principesca (o, fig., alte personalità vicine all’uomo politico, al regime, al gruppo di potere che si vuole rovesciare). Per estens., anche contro altri ordinamenti o istituzioni; macchinazione, complotto a danno di altri; talora scherz.: mi volete trattenere qui per forza? ma questa è una congiura! In partic., c. del silenzio, proposito deliberato e concorde (anche se non preceduto da vero e proprio accordo) di non parlare di una persona e delle sue opere e imprese, o, in genere, di tacere su qualche argomento.