connessionismo
s. m. [der. di connessione]. – Orientamento di ricerca interdisciplinare (sviluppatosi soprattutto negli anni Ottanta del 20° sec.) che studia i processi cognitivi (umani e animali) attraverso l’elaborazione di modelli astratti e, soprattutto, di programmi di elaborazione che, essendo dotati di una struttura analoga a quella delle reti neurali (v. rete, n. 2 a), siano in grado di simulare elettronicamente il funzionamento del sistema nervoso; più in partic., il connessionismo considera la percezione, la memoria, l’apprendimento, e tutti i fenomeni ritenuti peculiari del comportamento intelligente, come attività di un sistema costituito da un insieme di unità elementari (organizzate a loro volta in unità più complesse e ordinate gerarchicamente a varî livelli) collegate tra loro da un grande numero di connessioni, le quali sono implicate simultaneamente nei processi di elaborazione e trattamento delle informazioni.