consecutivo
agg. [dal lat. mediev. consecutivus, der. del lat. consĕqui «seguire», part. pass. consecutus]. – 1. a. Che viene immediatamente dopo in ordine di tempo: il giorno c. alla partenza. b. Al plur., giorni c., ore c. e sim., che si susseguono senza interruzione: piovve per venti giorni consecutivi. 2. In geometria: segmenti c., due segmenti rettilinei aventi un estremo in comune, eventualmente appartenenti alla stessa retta; angoli c., due angoli aventi lo stesso vertice e un lato in comune. 3. In grammatica, proposizioni c. (o assol. le consecutive), proposizioni subordinate che esprimono la conseguenza logica – sia reale e già avvenuta o prevista come certa, sia soltanto possibile – di quanto è affermato nella reggente; possono avere forma esplicita, con il verbo di modo indicativo o congiuntivo introdotto da una delle locuz. tanto ... che, così ... che, tale ... che, in modo che, al punto che e sim., o dalla cong. perché correlativa degli avv. troppo, poco, abbastanza (per es., «pioveva tanto che mi sono bagnato da capo a piedi»; «corri troppo perché io ti possa tenere dietro», cioè: corri tanto che non posso tenerti dietro), oppure implicita, con il verbo di modo infinito retto dalle locuz. tanto ... da, così ... da, al punto di, troppo ... per e sim. (per es., «non è tanto furbo da mettere nel sacco anche me»; «è troppo piccolo per viaggiare da solo»). ◆ Avv. consecutivaménte, di seguito, in successione continua: è un trattamento che va ripetuto tutti i giorni consecutivamente per un mese.