consegnare
v. tr. [dal lat. consignare «sottoscrivere, contrassegnare, assegnare», der. di signum «segno, contrassegno», col pref. con-] (io conségno, ecc.; v. segnare). – 1. a. Dare una persona o una cosa a qualcuno perché la custodisca e ne abbia cura per un periodo di tempo determinato; affidare: c. i proprî beni a un amministratore; la chiave la consegno a te; ti consegno questi documenti; letter., fig., c. i pensieri, le proprie intenzioni alla carta, mettere in iscritto; c. alla memoria, all’immortalità, tramandare ai posteri. b. Dare in potere d’altri: l’hanno consegnato ai carabinieri; il ladro è stato consegnato alla giustizia. Nel rifl., arrendersi, costituirsi: consegnarsi alla polizia, alle autorità civili; non potendo più rimanere nascosto, il latitante si consegnò agli agenti. c. Più genericam., dare in mano a qualcuno: il lavoro dev’essere consegnato entro domani; consegna il denaro a lui personalmente. d. scherz. o iron. Dare, assestare (colpi, percosse e sim.): se hanno una coltellata da c. a uno, lo vanno ad aspettar fuori (Manzoni); gli consegnò una pedata negli stinchi (Collodi). 2. Nel linguaggio milit.: a. Punire di consegna un soldato. b. C. la truppa, disporre che resti in caserma pronta ad ogni evento, spec. per servizî d’ordine pubblico. ◆ Part. pass. consegnato, anche come agg. e s. m.: i soldati consegnati, puniti di consegna; fare l’appello dei consegnati.