conservatore
conservatóre agg. e s. m. (f. -trice) [dal lat. conservator -oris]. – 1. Che o chi conserva: è [il Sole] ... conservatore del tutto, percioché non potrebbe vivere cosa che non partecipasse della forza del suo lume (Marino). 2. Che o chi, in politica, sostenendo il valore della tradizione, si oppone a qualunque ideologia progressista, e mira a conservare le strutture sociali e politiche tradizionali: essere d’idee, di tendenze conservatrici; partito c.; aristocrazia c.; i c. inglesi; essere, proclamarsi un conservatore. Per estens., riferito anche a correnti di pensiero, d’arte, di gusto, o al costume: è un pittore di tendenze conservatrici; appartiene a una famiglia di conservatori. 3. s. m. a. Titolo di funzionarî preposti a determinati uffici in particolari istituti: c. dei manoscritti, degli incunaboli, nelle biblioteche; c. dei registri immobiliari, funzionario a cui è attribuita la tenuta dei registri immobiliari, sui quali si eseguono le trascrizioni dei trasferimenti immobiliari e le iscrizioni ipotecarie; c. dei monumenti, qualifica conferita a studiosi cui è affidata, a titolo onorifico, la cura di determinati monumenti o complessi monumentali; c. dell’erbario, botanico sistematico al quale in certi istituti botanici sono affidati la cura e l’incremento dell’erbario, e lo studio del materiale ivi raccolto. b. Titolo di magistrati che in antiche corporazioni e in certi comuni dovevano curare l’osservanza degli statuti o avevano incarichi amministrativi (il nome è rimasto al Palazzo dei Conservatori, nella piazza del Campidoglio a Roma). c. Conservatori del mare, antica magistratura genovese incaricata di sovrintendere al porto di Genova.