consigliare2
consigliare2 v. tr. [lat. mediev. consiliare, class. consiliari, der. di consilium «consiglio»] (io consìglio, ecc.). – 1. a. Con compl. oggetto di persona, dare consiglio, soccorrere con i proprî consigli: c. chi sbaglia; consigliami come debbo comportarmi; sei stato consigliato male; e in usi fig.: agisci nel modo che il tuo buon senso ti consiglia; farsi c. dalle circostanze; non ti lasciar c. dalla paura; costruito con la prep. a, indurre con i proprî consigli, persuadere, incitare: c. al bene, al male. b. Con compl. oggetto di cosa, proporre, suggerire, raccomandare come utile: c. (a qualcuno) la prudenza, la pazienza; il medico mi ha consigliato il riposo. Seguito da un verbo, può avere doppia costruzione: con la reggenza indiretta per la persona cui si dà il consiglio (c. a qualcuno di fare una cosa), oppure, meno com., con la reggenza diretta (c. qualcuno a fare una cosa): consigliò a tutti di sperare (o che non cessassero di sperare); l’ho consigliato io ad agire così (ma più spesso, gli ho consigliato io di agire così); anche assol.: non ti consiglio! (dove ti = «a te»), per dissuadere con forza. Con tono di velata minaccia o di intimidazione: vi consiglio di smetterla; per il tuo bene, ti consiglio di lasciarlo in pace; non ti consiglio di ridirlo un’altra volta. 2. intr. pron. Chiedere consiglio, consultare qualcuno su qualche cosa: prima di decidere, volle consigliarsi con me; consigliarsi col medico, con l’avvocato, col proprio confessore; fig.: consìgliati con la tua coscienza; con valore recipr.: si consigliarono insieme sul da farsi. 3. rifl., letter. Prendere consiglio, cioè risolversi, proporsi di fare una cosa: Chi d’amar altamente si consiglia (Petrarca). ◆ Part. pass. consigliato, anche come agg., con accezione partic. (v. la voce).