consolare2
consolare2 v. tr. [lat. consōlare e consōlari, comp. di con- e solari «confortare»] (io consólo, ecc.). – 1. Confortare una persona, recarle sollievo in una pena morale, lenirne il dolore: le tue buone parole mi hanno consolato; c. gli afflitti, una delle opere di misericordia spirituale; Il Dio che atterra e suscita, Che affanna e che consola (Manzoni); seguito dalla prep. di che specifica la causa dell’afflizione: c. qualcuno di una perdita, d’una disgrazia. Con compl. oggetto di cosa, alleviare: c. il pianto; un dolore che non si consola facilmente. 2. estens. a. Rallegrare, dare piacere: è una notizia che consola; mi consola il pensiero che presto saremo di nuovo riuniti; iron.: ha una faccia d’idiota che consola b. Accontentare, soddisfare: io ti consolerò di così lungo disio (Boccaccio). c. Ristorare, ricreare: E di fiori odorata arbore amica Le ceneri di molli ombre consoli (Foscolo); un profumo, Che il deserto consola (Leopardi); fam., un vinello che consola lo stomaco. 3. intr. pron. a. Trovare conforto, sentire alleviamento della pena: si consolò alle mie parole; darsi pace, rassegnarsi: consolarsi di una sventura, di un danno subìto; e in tono iron.: la vedova si è presto consolata. b. Rallegrarsi, provare e mostrare piacere: mi consolai alla notizia del suo arrivo; iron.: tutto sta rincarando, c’è da consolarsi! ◆ Part. pres. consolante, anche come agg.: una consolante notizia; e in funzione di predicato con valore neutro: è consolante per noi saperlo in via di guarigione; spesso iron.: è consolante!, è davvero consolante! ◆ Part. pass. consolato, anche come agg.: faccia, espressione consolata. Al femm., Madonna consolata (o Consolata s. f.), uno degli attributi della madonna. Missionarî della Consolata, congregazione religiosa di missionarî fondata a Torino nel 1901.