console
〈kõsòl〉 s. f., fr. [incrocio dell’ant. fr. sole «tavola di legno» (che è il lat. sola: v. suola) con consolateur, propr. «consolatore» e per traslato «figura che sostiene una mensola» (utilizzata per appoggiarvi i gomiti)]. – 1. Mobile in legno intagliato o dorato, a forma di tavolo, col piano superiore per lo più di marmo destinato a sostenere oggetti d’ornamento (pendole, bronzi, porcellane), che si tiene addossato al muro e ha, quindi, un lato privo di decorazione. A partire dal sec. 17° fu caratteristica delle grandi sale di rappresentanza, ed ebbe, come completamento, una specchiera sovrastante. 2. In musica, parte dell’organo contenente la tastiera, la pedaliera, i registri, i pedali espressivi e gli altri elementi che sono a disposizione dell’esecutore. 3. Pannello contenente le apparecchiature di comando e di controllo di macchine, impianti e dispositivi varî. In partic., nei sistemi di elaborazione elettronica, unità costituita da varia strumentazione (macchina per scrivere, indicatori luminosi, tasti e deviatori manuali) che consente all’operatore di controllare lo svolgimento e la regolarità delle diverse elaborazioni, di apportare correzioni, e anche di comunicare all’unità centrale informazioni, comandi e sim.; anche, dispositivo elettronico concepito per l’esecuzione dei videogiochi. ◆ Della voce fr. si ha un adattamento ital. consòlle, oltre a quello, meno com., consòlida (v. le due voci).